Ripensare il calcio femminile: la preparazione atletica e la prevenzione degli infortuni devono essere specifiche – non semplicemente “adattate”.
- Coach Sergio

- 19 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Negli ultimi anni, il calcio femminile ha compiuto enormi progressi dal punto di vista tecnico, tattico e fisico. Tuttavia, il numero di infortuni rimane allarmantemente elevato, in particolare per quanto riguarda le lesioni del legamento crociato anteriore (LCA).
Come preparatore atletico, osservo regolarmente nella pratica che il classico "modello di allenamento maschile" viene applicato alle donne senza considerare le differenze biomeccaniche, gli influssi ormonali o le peculiarità neuromuscolari.
Questo articolo offre una panoramica scientifica su:
Fattori di rischio specifici nel calcio femminile
Priorità nell'allenamento
Misure concrete per la prevenzione degli infortuni e il miglioramento delle prestazioni
Profilo degli infortuni nel calcio femminile
La lesione più grave e frequente tra le calciatrici è la rottura del legamento crociato anteriore (LCA). Gli studi indicano:
Le donne hanno una probabilità da 4 a 6 volte maggiore di subire questa lesione rispetto agli uomini.
Lesioni concomitanti comuni: menisco, legamento collaterale mediale, danni alla cartilagine.
Altri disturbi tipici: instabilità della caviglia, sindrome dell'apice rotuleo, squilibri lombari e dell'anca.
Perché accade?
Le cause sono multifattoriali:
Angolo Q e forma del bacino → asse degli arti inferiori meno favorevole.
Minore attivazione del gluteo → controllo instabile dell'anca.
Fluttuazioni ormonali (es. relaxina) → maggiore lassità articolare, specialmente durante l'ovulazione.
Minore esperienza neuromuscolare → tecnica di salto e atterraggio meno efficiente.
Differenze biomeccaniche e atletiche tra uomini e donne
Aspetto | Uomini | Donne |
Asse bacino/ginocchio | Più stabile, angolo Q minore | Più soggetto a valgismo, maggiore stress sul LCA |
Profilo muscolare | Maggiore forza esplosiva | Dominanza del quadricipite |
Stabilità del core | Più equilibrata funzionalmente | Integrazione del core spesso più debole |
Sistema ormonale | Più stabile (testosterone) | Lassità e recupero dipendenti dal ciclo |
Esperienza con l'allenamento di forza | Inizia presto e regolarmente (spesso da U13) | Spesso ritardata e non sistematica |
Conclusione: L'allenamento atletico per le calciatrici non può essere semplicemente una versione "attenuata" di quello maschile. Sono necessari concetti propri, stimoli mirati e strategie preventive basate sulla biomeccanica.
Contenuti centrali dell'allenamento per le calciatrici
Controllo neuromuscolare e stabilità articolare
Focus sugli assi di ginocchio e caviglia
Controllo dell'atterraggio (Drop Jumps, Drop Landings)
Esercizi di salto e stabilità su una gamba
Controllo dell'anca e attivazione del gluteo
Sviluppo mirato del gluteo medio e minimo
Esercizi con mini-band, side plank con abduzione, clamshells, step-down
Stabilità del core (integrazione del tronco)
Allenamento funzionale e dinamico, non isolato
Anti-rotazione (es. Pallof Press), rotazione del tronco in posizione divaricata
Allenamento della forza – sistematico e adattato al ciclo
Sovraccarico progressivo – importante anche per le donne
Focus sulla catena posteriore (ischiocrurali, glutei)
Utilizzo delle fasi del ciclo, ad esempio:
Fase follicolare = maggiore capacità di forza, adatta per stimoli massimali
Ovulazione / fase luteale = maggiore focus su tecnica, qualità del movimento, riduzione dei salti incontrollati
Programmi di prevenzione – integrati nell'allenamento
Es. FIFA 11+ (con modifiche)
Programma PEP (propriocezione, core, pliometria)
Integrazione nel riscaldamento: regolare, non opzionale
Monitoraggio e individualizzazione
Un programma standardizzato per la squadra non è sufficiente – è necessario:
Screening individuale: analisi dei modelli di movimento (FMS, analisi del Drop Jump, atterraggi su una gamba)
Monitoraggio regolare della forza: es. test degli ischiocrurali (Nordic Curl), CMJ, RFD (se possibile)
Monitoraggio del ciclo: rispettoso, trasparente, volontario – ma utile
Cosa dovrebbero considerare allenatori e preparatori atletici
Le calciatrici necessitano di un concetto atletico autonomo. Punto. Chi si limita a un "allenamento maschile leggermente ridotto" non riuscirà a:
Prevenire gli infortuni
Sfruttare appieno il potenziale
Evitare picchi di carico inappropriati
Raccomandazioni:
Introdurre sistematicamente l'allenamento della forza a partire dall'U15
Aumentare la componente atletica nell'allenamento (minimo 2 sessioni/settimana)
Coordinare strettamente allenatori e team atletico
Informare precocemente le giocatrici: "Conoscere il proprio corpo = prevenzione degli infortuni"
Conclusione
Il calcio femminile ha esigenze diverse – e necessita di soluzioni diverse. Ignorare le differenze biomeccaniche, ormonali e metodologiche nell'allenamento non solo aumenta il rischio di infortuni, ma ostacola anche lo sviluppo.
Un allenamento atletico ben strutturato, che combina qualità del movimento, sviluppo della forza e pianificazione basata sul ciclo, è la chiave – non solo per la prevenzione, ma per uno sviluppo delle prestazioni sostenibile.
Se alleni calciatrici a livello competitivo – o sei una giocatrice che desidera lavorare su se stessa in modo mirato –
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